Attacco di panico – Disturbo di panico
L’attacco di panico è una manifestazione d’improvvisa e intensa paura accompagnata da malessere psico-fisico. E’ caratterizzato dal timore di avere altri attacchi per cui vengono evitati posti, circostanze o situazioni che vengono associati all’idea di poter avere un altro attacco di panico, oppure si ricorre alla compagnia di persone rassicuranti per affrontare attività o spostamenti.
L’attacco di panico è accompagnato da sintomi somatici e cognitivi come:
- dispnea (difficoltà di respiro, senso di affanno)
- palpitazioni
- nausea
- dolore al petto
- sensazioni di soffocamento o respiro corto
- asfissia
- nausea
- dolore al petto
- capogiri
- sudorazione e tremori
- vertigini
- intensa apprensione, terrore e sensazione di disastro incombente
- paura di morire o di impazzire o di perdere il controllo
Inoltre la persona può essere sopraffatta da un senso di depersonalizzazione (percepirsi distaccati da se stessi e dal proprio corpo) e di derealizzazione (sensazione che la realtà non sia più la stessa).
L’attacco di panico è piuttosto comune: si ritiene che una persona su tre abbia sperimentato, nel corso della propria vita, un attacco di panico.
Spesso un attacco di panico non è preannunciato da nessun sintomo in particolare, arriva improvvisamente e inaspettatamente. È questo il motivo per cui spaventa tanto.
Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti, si parla di “Disturbo di Panico“.
Una volta sperimentato un attacco di panico si può, infatti, instaurare rapidamente un circolo vizioso: la percezione delle sensazioni fisiche sopra descritte provoca uno stato di apprensione, che assieme a pensieri catastrofici (paura di avere un grave malore, di svenire , di impazzire, di perdere il controllo, di non essere soccorsi, di essere giudicati dagli altri) aumenta l’ansia. Questa, a sua volta, aumenta le sensazioni e le paure catastrofiche. In pochi istanti si può così arrivare a uno stato di ansia particolarmente elevato da produrre un attacco di panico.
Gli attacchi di panico possono verificarsi di frequente, per esempio una volta alla settimana o persino più spesso; in genere durano qualche minuto, raramente si protraggono per ore; a volte risultano associati a situazioni specifiche, per esempio guidare l’auto, stare sui mezzi pubblici o camminare per strada. Quando sono fortemente associati a fattori scatenanti di tipo situazionale, vengono definiti attacchi di panico causati dalla situazione (o provocati dalla situazione). Inoltre, gli attacchi di panico possono verificarsi anche in presenza di stati mentali in apparenza benigni, come durante il rilassamento o il sonno, oppure in situazioni in cui paiono essere del tutto ingiustificati; in questi casi si parla di attacchi di panico inaspettati (non provocati).
Il panico influenza il nostro corpo, i nostri pensieri e le nostre azioni. La Terapia Cognitivo Comportamentale interviene in ognuna di queste tre aree:
- corpo: aiutare la persona a capire, attraverso una serie di informazioni, che gli sgradevoli sintomi fisici che prova durante l’attacco di panico sono solo una conseguenza dell’ansia;
- pensieri: viene insegnato alla persona ad individuare i pensieri disfunzionali legati alle situazioni che causano l’attacco di panico, a valutarli con oggettività rendendoli razionali.
- comportamenti: affrontare il ritorno a luoghi o situazioni evitate con l’aiuto di strategie, quali training di rilassamento e di respirazione.