Lo stress da lavoro e il burnout: impariamo a conoscerlo

Nel mondo attuale il lavoro diventa sempre più imperante in quanto le prestazioni richieste sono più selettive e mirate: ciò richiede un investimento di energie, risorse personali e un impatto emotivo notevole. In tale contesto, si accorcia sempre di più il tempo da dedicare alla propria famiglia, ai propri amici e ai propri interessi ed è facile sentirsi inadeguati e di non essere all’altezza delle aspettative sociali.
L’accumulo di stress, non adeguatamente gestito, può portare al cosiddetto burnout, definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno stato di stress cronico lavoro-correlato caratterizzato dalla sensazione di completo esaurimento delle proprie energie fisiche e mentali.
Gli aspetti principali del burnout, definiti da Christina Maslach, importante psicologa che si occupa di questo ambito sono:
- l’esaurimento emotivo, che porta all’anedonia, cioè l’impossibilità di sperimentare gratificazione, appagamento e piacere nelle abituali attività che prima risultano piacevoli
- depersonalizzazione e sensazione di alienazione, una sorta di strategia difensiva che comporta distacco, disinteresse e intolleranza verso gli altri e le loro richieste, che l’individuo evita per non sovraccaricarsi ulteriormente
- riduzione della prestazione lavorativa, con conseguente perdita di fiducia nelle proprie capacità, e minore realizzazione personale
L’ansia accumulata potrebbe manifestarsi anche sotto forma di sintomi fisici come stanchezza, insonnia, mal di testa, tachicardia e disturbi gastrointestinali.
Secondo l’INAIL, in Italia, nel primo trimestre del 2024, sono state presentate oltre 22.000 denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici, registrando un aumento del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il rischio di burn out è di 8 italiani su 10 e le persone maggiormente a rischio sembrano essere le donne e i giovani, categorie che probabilmente sono più esposte a maggiori pressioni.
A fronte di questi dati aumentano sempre più le richieste di favorire un welfare sociale che si prenda cura di questi aspetti e che sia finalizzato allo sviluppo di un maggiore benessere sociale e individuale. Alcune richieste riguardano lo sviluppo, all’interno delle aziende, di interventi mirati al potenziamento della salute mentale; il favorire la flessibilità degli orari lavorativi; dare più voce alle idee di ogni singolo componente della struttura.
Il legame tra la salute mentale e gli ambienti di lavoro è molto importante, in quanto luoghi sicuri e sani preservano il benessere psicologico dei lavoratori, favorendo una migliore qualità della vita e maggiori soddisfazione e produttività.
Nella Giornata Mondiale della Salute Mentale di quest’anno, 2024, lo sguardo è rivolto proprio al dare priorità alla salute mentale sul posto di lavoro.
